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Tumori: 1 su 3 salvati da estratti staminali


Straordinario risultato di una ricerca italiana su alcuni casi senza speranza di carcinoma epato-cellulare.



Di 154 malati gravi di tumore maligno primitivo del fegato allo stadio avanzato, non più trattabili né con le terapie mediche né chirurgiche come resezione o trapianto, in una cinquantina (35%) si sono ottenuti precisi risultati terapeutici (4 remissioni complete, 26 regressioni, 24 stabilizzazioni; oltre il 50 per cento validamente in vita dopo oltre 3 anni) con la somministrazione di fattori di differenziazione delle cellule staminali (allestiti a misura di paziente e di malattia).



I risultati sono stati pubblicati dalla rivista specialistica internazionale Oncology Research (vol. 15, gennaio 2006) e si devono al lavoro del professor Pier Mario Biava, primario all’Ospedale Civile di Sesto S. Giovanni (MI), dove dirige la Fondazione Ricerca Terapie Biologiche del Cancro.



Tali pazienti sono stati trattati con tre dosi quotidiane sublinguali bassissime (microgrammi) di fattori di differenziazione delle cellule staminali, una complessa miscela di proteine e micro-RNA nucleico, mantenutasi lungo il corso dell’evoluzione, e ricavati nel caso specifico da embrioni di vertebrati ovovivipari.
I fattori di differenziazione delle staminali vanno quindi considerati una terapia efficace nel carcinoma epato-cellulare in stadio intermedio-avanzato e privo di altre opzioni terapeutiche.

30/03/2006

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